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Saviano nell’indifferenziata.

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Scritte anti Saviano

Cosa so di Roberto Saviano.

Che ha scritto un libro che ho letto fino a metà, e che era scritto bene e parlava di cose interessanti.
Che da quel libro hanno tratto un film splendido.
Che ha condotto una trasmissione televisiva insieme a Fabio Fazio in cui ha parlato, in prima serata e al pubblico più generalista possibile, di quanto le mafie prolifichino in tutta Italia, non solo in Sicilia.
So che vive sotto scorta dal 2006 per le minacce di morte ricevute proprio in virtù della sua attività divulgatoria.
So che ha dichiarato delle robe su Israele che non condivido e a cui ha perfettamente risposto Arrigoni.
So che oggi sta sul cazzo a buona parte della mia bacheca di Facebook.

L’antisavianismo è un fenomeno culturale in costante ascesa.
I motivi, da quanto ho avuto modo di capire annusando e chiedendo, sono diversi: il suo prezzemolismo, il suo essere presentato come portatore della verità, il suo leccaculismo, la sua antipatia, il suo successo, la sua faccia.

Motivi opinabili o condivisibili, ma che portano sempre più persone a dargli del pezzo di merda, a ridicolizzarlo, a delegittimarlo, a insultarlo come fosse un criminale.
Come se quelle caratteristiche lo sbattessero immediatamente dall’altra parte della barricata.
Come se quelle caratteristiche lo rendessero il bersaglio perfetto per dimostrare che non esiste nulla che sia completamente pulito.
Che se qualcuno decide di farsi portatore di un messaggio culturale debba per forza nascondere qualcosa di marcio che lo renda il più sporco tra gli sporchi e a cui noi, popolo della rete, dobbiamo con forza fare così:

L’ultimo gancio servito per appagare la sete di chi lo sapeva che non ci si poteva fidare, di uno così, viene riportato stamattina da diversi quotidiani che, dalla conclusione della causa di diffamazione che vedeva Saviano contrapporsi a Persichetti, giornalista di Liberazione, lasciano a intendere che Saviano vilipendi il cadavere della mamma di Peppino Impastato scrivendo di telefonate di stima mai in realtà ricevute.

Prendiamo ad esempio l’articolo del Corriere del Mezzogiorno scritto da qualcuno che si firma soltanto “Redazione online”.
Lo trovate cliccando QUI.

Sorvoliamo sul fatto che l’articolista esordisce parlando di un brutto periodo per Saviano perché gli abitanti di Scampia stanno osteggiando le riprese della serie tv di Gomorra con cui Saviano non ha praticamente nulla a che fare (è accreditato come consulente esterno, quindi non figura né tra gli autori, né tra i produttori)

Partiamo dal titolo:

La madre di Peppino Impastato non parlò

con Saviano: il gip dà ragione a Persichetti

E’ abbastanza chiaro e difficilmente equivocabile, no?
Lo stesso link non lascia dubbi: madre-peppino-impastato-non-parlo-saviano-persichetti-vince-causa-

Tutto lascia a intendere che il contenzioso Persichetti/Saviano fosse in merito a questa telefonata e che il gip gli abbia dato ragione.
Peccato che le cose non siano andate proprio così e che lo si possa evincere semplicemente leggendo l’articolo in questione e gli articoli riportati da altre testate.

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La causa che Persichetti ha vinto su Saviano è quella di una querela che Saviano stesso ha fatto al giornalista, una querela in cui Saviano si sentiva diffamato dalle dichiarazioni di Persichetti lasciate sul quotidiano Liberazione.
Sorvolando sul fatto che non ho in simpatia chi utilizza la strategia della querela, la vittoria (giusta) di Persichetti è stata riconosciuta in quanto non sono stati ritenuti diffamanti gli articoli del giornalista.
Riporto testualmente:

a)”La polemica tra Saviano e il Centro Peppino Impastato, relativamente all’attività che avrebbe determinato la riapertura delle indagini sull’omicidio Impastato è stata documentalmente provata“. (qui il riferimento è legato al fatto che la riapertura delle indagini sull’omocidio di Impastato non fossero dovute all’uscita del film “I cento passi” come invece dichiarato da Saviano)
b) Sulla vicenda della telefonata tra Saviano e la mamma di Impastato “Persichetti si è limitato a riferire una diversa ricostruzione della vicenda fondata su fonti attendibili, ovvero le dichiarazioni rese dalla nuora di Felicia Impastato, anch’essa di nome Felicia, e da Giovanni Impastato, fratello di Peppino, documentate in atti“.
c) I giudizi critici espressi nei confronti degli interventi di Saviano nel corso della trasmissione Vieni via con me “non trasmodano nell’attacco personale ma sono configurabili nel legittimo esercizio del diritto di critica“.

Da questo, emerge chiaramente che al momento, sulla questione della telefonata tra Saviano e la madre di Impastato non è emersa alcuna verità, ma solo due diverse opinioni.
Quella di Saviano e quella della nuora Impastato, appoggiata da Persichetti, che dice che lei – che all’epoca aiutava nelle telefonate la mamma di Peppino – quella telefonata non l’ha mai fatta.
La causa vinta da Persichetti ribadisce quindi che il giornalista aveva sufficienti elementi per poter esprimere la sua opinione suffragata dalla nuora Impastato e quindi, ipoteticamente attendibile.
Il gip ha dichiarato che Saviano non ha parlato con la mamma di Peppino Impastato?
Assolutamente no.

Per questo motivo, gli spettatori sul loggione, in attesa dello scivolone dell’attore principale devono ancora aspettare per l’applauso liberatorio.
E chiedersi perché sentano così forte la necessità di buttare tutto nell’indifferenziata.


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